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Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna

Carnevale di Acireale

Un carnevale definito il più bel carnevale della Sicilia, nella cornice barocca  dal caratteristico bianco e nero della pietra lavica che si alterna alla pietra bianca di Acireale.

La peculiarità della manifestazione è la sfilata dei carri allegorici. I maestri carristi si sfidano ogni anno in stupefacenti opere d’arte in cartapesta con luci, lampadine, movimenti spettacolari e scenografie in continua evoluzione durante le esibizioni. L’ultima settimana del carnevale sfilano anche i carri infiorati, che a partire dal 2020 sono stati nuovamente associati al Carnevale invernale.
Le maschere storiche risalgono indietro nel tempo, al XVII secolo almeno, e ironizzavano sui potenti dell’epoca. L’Abbattazzu, la maschera più antica, che molti fanno risalire ad una satira contro la classe clericale del tempo, in special modo sull’abate-vescovo di Catania, indossava abiti ricchi di fronzoli, andava in giro con grossi libri e recitava poesie grottesche e maliziose. Ci furono poi I Baruni, i Manti, i Domino (paragonati ai Bautta veneziani vennero poi banditi perché celando l’identità del travestito potevano aiutare a compiere delitti ) e altre maschere storiche.

Oggi il carnevale prevede la sfilata dei carri di cartapesta e dei carri infiorati che hanno anche una loro apposita manifestazione, il carnevale dei fiori, che si tiene nel mese di aprile. La manifestazione si conclude la sera del martedì grasso con le premiazioni e i fuochi d’artificio con cui si brucia il “re carnevale”. Vi è anche un concorso parallelo, quello dei carri in miniatura, di piccole dimensioni e realizzati minuziosamente.