Le Strade del vino, dell’olio e dei sapori sono gli unici soggetti riconosciuti per legge a poter valorizzare territori a vocazione vinicola, con particolare riferimento ai luoghi delle produzioni qualitative di cui alla legge 10 febbraio 1992, n. 164.

Nello specifico la legge 27 luglio 1999, n° 268 istituisce le “Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori” come strumento attraverso il quale i territori vinicoli e le relative produzioni possono essere divulgati, commercializzati e fruiti in forma di offerta turistica, specificando che sono percorsi segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, lungo i quali insistono valori naturali, culturali e ambientali, vigneti, oliveti e cantine di aziende agricole singole o associate aperte al pubblico.
Successivamente la legge del 12 dicembre 2016, n.238 (cosiddetto Testo Unico sul Vino), all’art.87 ribadisce il ruolo fondamentale delle “Strade del Vino” nell’ottica dello svolgimento delle attività enoturistiche, infatti ogni regione d’Italia ha un sistema di “Strade del vino, dell’olio e dei sapori” vigenti, operanti e talvolta organizzate in “coordinamenti” o “Federazioni” che offrono proposte di turismo enogastronomico, agroalimentare e rurale complesse ed estremamente qualificate per territori ad alta vocazionalità rurale.

A completamento del succitato Testo Unico, il precedente governo ha inserito frettolosamente nella Legge di Bilancio 2018, un comma apposito, che definisce il termine “enoturismo”, istituendone di fatto la categoria nel quadro normativo italiano come forma di turismo dotata di specifica identità, ma generando poca chiarezza nei soggetti coinvolti in questo DDL che legittimerebbe le degustazioni per le aziende che ruotano intorno al vino, l’installazione di cartellonistica stradale e istituirebbe l’Osservatorio del Turismo del Vino nazionale e regionale, per verificare e garantire standard di qualità delle stesse.

Seguendo il principio secondo il quale le criticità possono generare le migliori opportunità, le Federazioni e le singole Strade del vino, dell’Olio e dei sapori si sono riunite in Federazione nazionale per richiedere una “governance” unica del comparto enogastronomico e a caduta enoturistico, attraverso l’aggiornamento e l’adeguamento della legge del 1999.

Il 15 aprile 2019,  con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il Decreto Ministeriale 12 marzo 2019 n° 2779.

Il Decreto, riconoscendo l’importanza delle origini e delle potenzialità del turismo del vino, come fenomeno culturale ed economico, e della valorizzazione delle aree ad alta vocazione vitivinicola e delle produzioni vitivinicole del territorio, definisce le “Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica”.