Scopri i Carnevali d’Italia lungo le Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori

Strada del Vino della Romagna 

CARNEVALE DI SAN GRUGNONE
Nella Romagna dell’Ottocento il Mercoledì delle Ceneri era “e’ dè d’Sén Grugnõn – il giorno di San Grugnone”. Dopo la gioia del carnevale, infatti, la gente metteva il “grugno” per le rinunce della Quaresima. Dal 1919 nel Comune di Conselice questa tradizione viene mantenuta attraverso il Carnevale di San Grugnone, che inizia il primo giorno di Quaresima e finisce in uno sfavillante corso mascherato per le vie del centro nella seconda domenica di Quaresima. La sfilata dei carri allegorici e il tragitto del “Re” e dei dignitari sono l’attrazione della festa: la corte fa visita alle frazioni di San Patrizio, Borgo Serraglio e Chiesanuova facendosi omaggiare dai sudditi, per poi tornare nel centro di Conselice. Questo Carnevale nasce dalla fantasia beffarda di alcuni conselicesi, che hanno inventato un reame immaginario, Boystend’ land, con una sua stirpe di reali, i Pangiagleba, che ogni anno governano per dieci giorni con la satira e i divertimenti carnevaleschi sulla città e le sue “colonie”. Durante il tragitto il Re, la Corte e tutti i dignitari fanno visita alle case dei sudditi contadini, cogliendo l’occasione per far trebbo e pasteggiare con tante prelibatezze.

LA SEGAVECCHIA DI COTIGNOLA
Dal 1451, nel bel mezzo della Quaresima, a Cotignola c’è la festa della Segavecchia con un cartellone ricco di eventi che in quattro giorni culmina con la grande sfilata della domenica, al termine della quale viene bruciato il grande pupazzo della “Vecchia”. La leggenda racconta che il Duca di Milano Francesco I, figlio di Muzio Attendolo Sforza di Cotignola, avesse concesso ai sudditi la facoltà straordinaria di celebrare il Carnevale anche in Quaresima, come svago e ringraziamento per aver scampato un grave maleficio di cui fu accusata una vecchia, arsa sulla pubblica piazza in un freddo giorno di marzo di oltre cinque secoli fa. Due sono le sfilate: una in notturna, la sera del giovedì, l’altra il pomeriggio della domenica seguente. E’ al termine della seconda che la Vecchia viene condannata, decapitata e quindi bruciata in piazza.

CARNEVALE DEI RAGAZZI DI RAVENNA
il Carnevale dei Ragazzi della Diocesi di Ravenna nacque nel 1952 per volontà di Mons. Giacomo Lercaro, allora Arcivescovo di Ravenna. La prima pubblicità del 1952 fu affidata a Pinocchio: venne prodotto un manifestino che invitava, in modo simpatico, alla sfilata, che in quegli anni si ripeteva anche il Martedì Grasso. Sospeso nel 1962 per l’impossibilità di far fronte alle crescenti spese organizzative, il Carnevale è ripreso nel 1990 con una sfilata di “Draghi cinesi” che, partendo dalle varie parrocchie e percorrendo le vie della città, si diressero tutti in Piazza del Popolo dove ci fu la festa finale. Negli anni successivi la festa è tornata ai fasti originari e a rotazione si allarga per abbracciare le località del mare: Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano.